Un dilemma sempreverde
Se sei proprietario di un immobile che non utilizzi ti sarai sicuramente chiesto se ti convenga di più venderlo o affittarlo.
Entrambe le opzioni richiedono un’attenta valutazione e presentano vantaggi e svantaggi.
Di fatto non esiste una decisione migliore in termini assoluti, ma la stessa può variare a seconda delle esigenze, del momento e dei progetti per il futuro.
In generale, vendere è consigliabile quando:
È necessario disporre di liquidità per altri progetti o per acquistare una casa più grande.
Si desidera liberarsi delle attività legate alla gestione di un immobile e alle spese di manutenzione.
L’affitto è un’opzione da considerare quando:
Si desidera contare su un’entrata fissa che possa integrare il reddito.
Esiste la possibilità di dover disporre dell’appartamento in futuro per motivi di lavoro, di studio o familiari.
Se ancora sei indeciso su quale sia la mossa da fare, prenditi qualche minuto: questo articolo fa al caso tuo.
Vendere o affittare casa? Verificare l’andamento del mercato della tua città
Secondo gli ultimi dati Istat, nel primo trimestre 2021 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% nei confronti dello stesso periodo del 2020.
Questo non significa che il mercato segua lo stesso andamento ovunque, ma è sicuramente consigliabile verificare quale sia la tendenza nella zona in cui si trova il proprio immobile. In alcune regioni/città infatti il mercato è piuttosto stabile (talvolta anche in decrescita), in altre – vedi in particolare la città di Milano – i prezzi sono in crescita.
Facciamo quindi un esempio pratico: se il tuo immobile si trova in una piccola città, lontana dai maggiori poli industriali o universitari, o in località turistiche non troppo frequentate, vendere potrebbe essere l’opzione migliore poiché metterlo a reddito potrebbe risultare difficile e i ricavi potrebbero non essere sufficienti a coprire tasse e costi di manutenzione.
Se il mercato della tua città, al contrario, è in crescita, è possibile ipotizzare di realizzare una cifra maggiore dalla vendita ma va anche considerata la spesa maggiore nel caso l’obiettivo sia quello di acquistare un’altra abitazione.
Se scegli di affittare, attenzione a zona, tasse e spese di manutenzione
Allo stesso modo, il mercato delle locazioni cambia moltissimo a seconda delle regioni e delle città.
A luglio di quest’anno, il prezzo richiesto per gli immobili in affitto ha toccato il tetto massimo in Lombardia, con € 14,30 al mese per metro quadro. Il valore più basso a livello nazionale si riscontra invece nella regione Calabria, con € 5,50 al mese per metro quadro.
Anche in questo caso, è consigliabile quindi verificare prima quali siano le cifre realizzabili ove si decida di mettere l’immobile a reddito.
A fronte delle considerazioni relative all’andamento del mercato, appare quindi chiaro che ci sono luoghi in cui affittare un immobile conviene più che venderlo.
Quali in particolare?
le grandi città;
i quartieri centrali delle città;
zone in cui sono presenti dei poli industriali, università e aziende.
Se la locazione è la strada che hai scelto, sarà necessario considerare alcuni aspetti prima di procedere:
le tasse imposte dallo Stato sulle seconde case;
le spese per i lavori di ristrutturazione e/o altre spese straordinarie;
la selezione attenta degli inquilini.
Tutti questi aspetti vanno tenuti presenti ai fini del calcolo effettivo del reddito ottenibile dalla locazione.
Affitto tradizionale o breve, qual è l’opzione migliore?
Un ultimo aspetto da valutare è quello della durata del contratto di affitto: meglio il cIassico 4+4 o la formula breve tramite piattaforme specializzate?
Anche in questo caso non esiste una risposta standard per tutti, ma la stessa cambierà a seconda delle esigenze del momento.
Per aiutarti, ecco 5 benefici del contratto tradizionale:
Certezza del canone per l’intero anno.
Spese condominiali e Tasi a carico dell’inquilino.
Utenze a carico dell’inquilino.
Agevolazione Imu per residenza inquilino.
Possibilità di una minore pressione fiscale con cedolare secca al 10% contro il 21% previsto sui contratti brevi.
I 5 plus di un affitto breve invece sono:
Nessun rischio di morosità, poiché il pagamento avviene in anticipo.
Poter di fatto disporre dell’immobile quando e come si desidera.
I guadagni: con contratti brevi si può ottenere un guadagno che supera in media del 10/15% i canoni per contratti a lungo termine.
Strategia: se si sta cercando di vendere casa, l’affitto breve risulta una soluzione utile e redditizia nel periodo di attesa.
Zero stress: si può scegliere di far gestire il tutto a professionisti del settore a fronte del pagamento di un forfait che verrà trattenuto direttamente dai canoni percepiti.
Sei ancora indeciso se vendere o affittare casa? Rivolgiti ad una delle Agenzie RE/MAX sul territorio. Potrai trovare consulenza specifica e supporto professionale per ogni contesto immobiliare.